La pelle delle donne
Quella che celano
Quant’è calda!
Sutejo

Il secondo inverno di poesia fu di un candore smagliante. Nevicò più del normale.

Una notte di dicembre, la ragazza della fontana lo iniziò all’amore. Aveva la pelle che sapeva di pesca. Yuko le baciò il seno bianco e prese tra le labbra un capezzolo, succhiandolo come fosse un limone di luna. Se lo tenne in bocca fino all’alba.

Durante l’inverno, Yuko scrisse settantasette haiku, uno più bello dell’altro.
Gli ultimi tre furono:

Neve limpida
Passerella di silenzio
E di bellezza.

Musica di neve
Grillo d’inverno
Sotto i miei passi.

Donna accovacciata
Che urina e fa sciogliere
La neve.

da Neve
di Maxence Fermine
(Bompiani, 2019)