Molti di questi visi

Si sa che ci sono, al mondo, molti di questi visi, per la rifinitura dei quali la natura non s’è data tanta pena, non ha usato nessuno di quegli strumenti minuti come le lime, i succhielli e così via, ma piuttosto ha tagliato di netto: ha afferrato l’ascia una volta, è uscito il naso, l’ha afferrata un’altra volta, sono uscite le labbra, con una grande punta ha scavato gli occhi e, senza andar di pialla, l’ha spinto nel mondo dopo aver detto: “È vivo”.

da Anime morte
di Nikolaj Gogol’
(Feltrinelli, 2009)

Ragazze

Sono andato a yoga, non c’era nessuno oltre me. Ne è venuta fuori una lezione individuale. L’Angela mi ha fatto fare anche mezz’ora di yoga nidra. Yoga nidra è una pratica meditativa con ribaltamento della coscienza e le visualizzazioni finali. In certi momenti mi veniva paura, durante il ribaltamento, poi ho resistito. Le visualizzazioni invece erano tranquille. L’Angela mi diceva di immaginare un tempio greco al tramonto. La croce di una chiesa. Degli uccelli che volano. La pioggia torrenziale. Io, non lo so, mi son ritrovato a pensare alle ragazze, come in un vortice, e l’Alessandra, e la Noemi, e la Martina, e quella e quell’altra… Dopo, alla fine della meditazione ho guardato il cellulare, c’era un messaggio della Sara, che erano mesi che non ci sentivamo, io e la Sara. Queste cose non sono delle coincidenze.

Che bel donnino!

“Che bel donnino!” disse aprendo la tabacchiera e annusando il tabacco. “Però, in sostanza, cosa c’è di bello in lei? C’è di bello il fatto che lei, com’è evidente, è appena uscita da un qualche pensionato, o istituto, che in lei, come si dice, non c’è niente ancora di donnesco, cioè proprio di quello che in loro è più spiacevole. Lei adesso è come un bambino, tutto in lei è semplice, dice quello che pensa, si mette a ridere se le viene da ridere. Di lei si può far qualsiasi cosa, può diventare una meraviglia, e può saltar fuori una schifezza, e salterà fuori una schifezza! Aspetta solo che di lei si prendan cura adesso le mammine e le ziette. Tempo un anno, la riempiono talmente di donnesco, che non la riconosce neanche il suo padre naturale. Da qualche parte salteran fuori un po’ di pompa, un po’ di cerimonia, comincerà a muoversi secondo regole imparate a memoria, comincerà a rompersi la testa e a scervellarsi, con chi, e come, e quanto si deve parlare, come guardare chi, avrà continuamente paura di non dire più quel che si deve, si imbroglierà alla fine da sola e finirà che si metterà a mentire e mentirà per tutta la vita, e ne verrà fuori il diavolo sa cosa.”

da Anime morte
di Nikolaj Gogol’
(Feltrinelli, 2009)

Mai smettere

Io ho pochi amici. Alcuni, li ho lontani. Uno ad Asolo, uno nelle Marche, una a Milano, una a Ravenna, uno a Sassuolo, una ad Amsterdam, due a Bologna. Quando penso a loro, io so che c’è qualcuno nel mondo che, come me, combatte contro la sua testa, per arrivare a sera. Questa cosa mi rinfranca. Sapere che c’è qualcuno che combatte la mia stessa missione, è molto bello. Non siamo mai soli, se ci si pensa. Di sicuro c’è un altro, nel mondo, da qualche parte, che è messo circa come te, e combatte per le stesse cose per cui combatti te. Bisogna tenerla a mente, questa cosa. Mai smettere di combattere.

Pre

Se vuole una pre-analisi, come dice, allora l’analisi si deve fare prima della lavorazione, non durante. Se un’analisi è pre, bisogna farla pre-lavorazione. Se invece voleva un’analisi normale, allora si poteva fare anche durante la lavorazione. È così, non si scappa dalle parole. Che bel saggio che deve aver scritto, partiam bene.

Barra

Mi ha chiamato uno, vuole che gli correggo un saggio che ha scritto. «Un mix tra saggio filosofico barra scientifico barra artistico e biografia. Che prezzo mi fai?». Difficile rispondere, un saggio così pieno di barre, che prezzo fare, non lo so. Gli ho detto duecentonovanta euro, per stare bassi. Lui mi ha risposto: «Pago con acconto piccolo e saldo alla consegna face to face, con pre-analisi durante la lavorazione». Pre-analisi durante la lavorazione, io non so cosa voglia dire. Ha detto che ci risentiamo più tardi. «Quando?», gli ho chiesto. «Lunedì barra martedì barra mercoledì», mi ha detto.

Sport

Guardavo il telegiornale, parlavano di sport, mi sono chiesto da dove viene, la parola sport. Non sembra una parola italiana, sembra più inglese. Però forse è italiana, sport, perché io da quando sono piccolo ho sempre sentito dire sport, non ci sono altre parole che hanno lo stesso significato. Dopo il telegiornale è finito.

Poco

Prima avevo in mano una penna che aveva smesso di andare. In un tratto del tubicino interno non scendeva l’inchiostro. Ce n’era ancora molto, d’inchiostro, ma era tutto sopra e sotto quel tratto di tubicino. Allora ho appoggiato la penna contro il muro, in equilibrio, in piedi, e mi son messo ad aspettare. Adesso quel tratto di tubicino si è ripopolato d’inchiostro. E adesso la penna va. Delle volte basta poco, per far andare bene le cose.

Agli sposati

Il signore si era tolto il berretto e si era srotolato dal collo una sciarpa di lana iridata, come quelle che agli sposati prepara con le proprie mani la consorte, aggiungendo appropriate istruzioni su come imbacuccarvisi, e agli scapoli non saprei dire, chi gliele fa, come faccio a saperlo, io di sciarpe così non me ne sono mai messe.

da Anime morte
di Nikolaj Gogol’
(Feltrinelli, 2009)

Dei guanti

Son dei giorni che io trovo in giro, dappertutto, dei guanti spaiati. Uno su un legno tagliato, uno di pelle nera sotto un cancello aperto, un altro sotto lo scivolo del parco, e altri ancora qua e là. Mi sa che l’inverno è finito.