Contento
Stamattina mi son svegliato contento. Non mi succedeva non so da quanto. Che strano, ho pensato, ma possibile? Non riuscivo a capire se c’ero io o se c’era un altro, dentro di me.
– Ma c’è proprio bisogno di dire tante parolacce?
Stamattina mi son svegliato contento. Non mi succedeva non so da quanto. Che strano, ho pensato, ma possibile? Non riuscivo a capire se c’ero io o se c’era un altro, dentro di me.
Mi rimetto al computer e squilla il telefono, è Bassotuba. Ciao, meraviglia! mi dice, radiosa. Ascolta, Bassotuba, le dico, sai niente di una rivista che si chiama «Boom»? Sì… è una rivista di annunci di Modena. Ecco, non è che tu per caso hai mandato a questa rivista un annuncio a mio nome? Eh, ti lamentavi che eri senza soldi, ho fatto male? Bassotuba, le dico, non è che per caso hai mandato un mio curriculum anche alla ditta Cif di Modena? Eh… mi dispiaceva… Senti, Bassotuba, sai cosa significa dipendente? È uno che lavora per un altro, dice Bassotuba. No, le dico. È il participio presente del verbo dipendere. Ah, dice Bassotuba. Sai da dove viene dipendere? le chiedo. No, risponde. Dipendere deriva dal latino dependere. Uh, dice lei. E sai cosa significa dependere? Non lo so, sussurra. Dependere significa pendere in giù: vuoi vedermi pendere in giù dagli uffici della ditta Cif di Modena? No, bisbiglia. E allora come cazzo ti permetti di mandare in giro i miei curricula senza avvisarmi? le grido, lei mi sbatte il telefono in faccia, senza rispondere.
da Le cose non sono le cose
di Paolo Nori
(Fernandel, 1999)
Tema Seamless Keith, sviluppato da Altervista
Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso