Cinema

Hanno riaperto i cinema, allora sono andato a vedere The card counter, settimana scorsa: era bello, all’inizio. Dopo, l’ho dormito. Ieri sera, Dune: dormito, la seconda metà. Cosa ci vado a fare, io, al cinema. Meglio se sto a casa, a dormire.

Le revisioni

Io, le revisioni delle cose che scrivo, le faccio di notte, di solito, per strada, mentre cammino, coi fogli stampati e la penna, e leggo a voce alta, ma sottovoce, tipo che parlo da solo. Stasera, sono uscito con due capitoli da revisionare, e mentre andavo col primo, il capitolo 3, mi sono accorto che, in tasca, non avevo più l’altro, il capitolo 4. Mi sarà caduto, ho pensato. Così, ho fatto la strada all’indietro, e ho visto, sul marciapiede, una signora con dei fogli in mano, che leggeva. Il mio capitolo 4 non revisionato, era. Glielo lascio, ho pensato. E gliel’ho lasciato. Sono tornato a casa, ho acceso la stampante, e ho stampato un’altra copia del capitolo 4. Poi sono uscito in strada, di nuovo, e l’ho revisionato. E poi, sono ritornato a casa, e adesso vado a letto. Buonanotte.

L’estetica no

E una conferenza che Brodskij tiene a Vienna, nel dicembre del 1987, finisce con una frase che, forse, riassume l’estetica di Brodskij (Brodskij, tra etica ed estetica, propone di puntare sull’estetica, perché l’etica può essere simulata – “Non c’è niente di più facile che simulare i nobili princìpi” – l’estetica no).

 

da I russi sono matti. Corso sintetico di letteratura russa (1820 – 1991)
di Paolo Nori
(UTET, 2019)