Una certa età

Mio babbo mi ricordo una volta, ero disperato, non sapevo cosa fare della mia vita e avevo già trentatré anni, mi ricordo una volta mi ha chiesto Be’, ma cos’hai?
Guarda, gli ho detto io, e ho cominciato a spiegargli che non sapevo cosa fare della mia vita che avevo provato a guadagnare dei soldi, non mi piaceva, che avevo provato a studiare, più studiavo meno sapevo, avevo provato a fare la cosiddetta carriera universitaria, mi sembrava peggio che guadagnare dei soldi, avevo riprovato a guadagnare dei soldi, mi sarei ammazzato Non so cosa fare, nella mia vita, gli avevo detto a mio babbo.
Lui, mi aveva guardato Hai già una certa età, mi aveva detto.
Che io, se dovessi pensare a una frase più bella che poteva dirmi, il mio babbo, non ne potrei trovare una più bella.

 

da Mi compro una Gilera
di Paolo Nori
(Feltrinelli, 2008)

Loro

Mia figlia l’altro giorno sono arrivato che si era appena svegliata, era ancora a letto, Ciao, le ho detto, come stai?
Ssssh, mi ha detto lei, che dormono.
Chi è che dorme?
Loro, mi ha detto lei, e ha indicato i suoi piedi.

 

da Mi compro una Gilera
di Paolo Nori
(Feltrinelli, 2008)

Gli altri sono gli altri

Ci sono dei momenti che io, quando ho delle aspettative su altre persone, che non si avverano, come dire, e mi arrabbio, o mi scoccio, cose così, dopo mi ricordo cosa devo pensare, per superare il momento, che è: io non sono gli altri, gli altri non pensano come me, gli altri sono gli altri, ricordatelo. Sarebbe un bel titolo per un romanzo.

La torre di Pisa

C’era un modo di dire che usavano tutti al lavoro, qualcuno l’aveva scritto anche sulla porta del bagno. Riguardava il fatto che stavamo lavorando su un format italiano totalmente folle che però ci stava facendo fare una quantità incredibile di soldi. Una cosa teoricamente tutta sbagliata che aveva un grande successo e che solo un italiano poteva immaginare. Il collegamento immediato era alla torre di Pisa: un monumento che noi americani avremmo buttato giù immediatamente non prima di aver licenziato l’architetto.

Ce ne erano diverse varianti, a seconda della situazione: se per esempio volevi lanciare una proposta durante un brainstorming e cambiavi idea dicendo qualcosa tipo: «Ma no, scusate, era una sciocchezza», saltava subito su qualcuno che ti rispondeva: «Non buttare subito giù la torre di Pisa, continua», oppure quando non eri soddisfatto di ciò che avevi fatto, magari qualcuno cercava di consolarti dicendo: «Adesso non ti mettere ad abbattere la torre di Pisa solo perché è un po’ storta» o ancora, se ti facevano notare dei difetti formali in una tua proposta, potevi benissimo rispondergli: «E certo, allora buttiamo giù la torre di Pisa».

 

da Uno su infinito (racconto orale)
di Cristò
(Terrarossa, 2021)

Mille volte tua

C’è quel momento, nella canzone Minuetto di Mia Martini, quando la Martini esplode a cantare Sono tua / La notte a casa mia / Sono tua / Sono mille volte tua, che io, non lo so, mi ci sento incastrato dentro, nella canzone.

Facciam, andiam

Oggi, al Salone del libro di Torino, dopo tre, quattro ore di parlar di libri, con editori, autori, che è bellissimo, per carità, ma dopo tre, quattro ore ho pensato: facciam basta? Andiam via? E mi son risposto: sì, basta, andiam via.

Scomodi

Ho fatto le pulizie, oggi, ma a metà. L’altra metà la tengo per la prossima settimana. Ho capito che funziono meglio così. A tenermi certi pensieri scomodi, come le pulizie, così non ho posto per altri, di pensieri, più scomodi.

Simpaticissimi

Mi è arrivato l’accredito dal Salone del libro di Torino, un foglio con la mia faccia, il mio nome, e sotto la scritta “Scrittore”. Ho pensato, mentre lo stampavo: simpaticissimi, questi organizzatori del Salone del libro di Torino.

A fare

C’è un video su YouTube, Avril Lavigne che canta Don’t tell me al Festivalbar, che tutte le volte che lo vedo dopo penso: ma io, se non vivo per i sentimenti, nella mia vita, cosa vivo a fare?

Fiorellini

Ho pensato che Buonanotte fiorellino di De Gregori, è una canzone che, secondo me, ci puoi dividere l’umanità, fra quelli che, quando la ascoltano, pensano a sé stessi, in qualità di fiorellini, e quelli che invece pensano a qualcun altro, qualcuno a cui vogliono bene, o che vorrebbero amare. Non so. Boh.