I piedi

Che non ci sono state neanche delle grosse litigate, ci sono di quelli che fanno delle litigate che viene giù il soffitto, sì, naturalmente, qualche litigata l’abbiamo fatta anche noi, le litigate in fondo sono il sale della vita, che dopo la litigata c’è la pace, e quella è una cosa, a letto, che ci siamo coricati tutt’e due ingrugnati, con la faccia al muro, ci voltiamo il culo, abbiamo spento la luce, fermi, lì, sulla sponda, ma però ci sono i piedi, che i piedi, detto così, i piedi, dai, non sono una gran cosa, una volta addirittura non li nominavano neanche, che non era educazione, e invece delle volte i piedi, eh, i piedi sono leggeri come piume, sono i petali di un fiore, che sono dei paroloni, sono parole che fanno ridere, lo so, però non è un’esagerazione, perché quello è un momento, che prima vi siete detti delle cose anche cattive, e adesso ci ripensate, ognuno per conto suo, da solo, e tu non ce la fai a stare da solo, non ti addormenti, e neanche lei, ma non sapete come cominciare, e cominciano i piedi, si toccano, così, per caso, anzi no, non si toccano ancora, si sfiorano, si esprimono, anche se non parlano, che non parlano, però, come si può dire? Ecco, sì, sussurrano, c’è questo silenzio, e c’è questo sussurro, e poi si sentono, tu sei freddo, lei è calda, tu ti giri, piano, allunghi una mano, delicatamente, gliela tieni sulla spalla, anche tu senza parlare, la tieni lì, lei fa finta di dormire, ma non dorme neanche lei, e a un certo momento, piano piano, si gira, e vi avvicinate, sempre senza dire niente, al buio, sempre più vicini, e poi attaccati, attaccati, attaccati, e tu con le mani la senti tutta, la disegni, com’è fatta, è fatta che è quasi un miracolo, e tu sei dentro quel miracolo, ed è una cosa che, no, niente, certe cose bisogna provarle.

da La fondazione
di Raffaello Baldini