Il messaggio non era chiaro

Il primo incontro fu buono, un mucchio di sangue e di coraggio. Agli incontri di boxe e negli ippodromi c’era da imparare, per uno scrittore. Il messaggio non era chiaro ma a me serviva.
Ecco la cosa importante: il messaggio non era chiaro. Era un messaggio senza parole, come una casa che bruciava, o un terremoto o un’alluvione, o una donna che scendeva da una macchina e mostrava le gambe. Non sapevo di cosa avessero bisogno gli altri scrittori; non me ne fregava niente, tanto non riuscivo a leggerli. Io ero prigioniero delle mie abitudini, dei miei pregiudizi. Non era male esser stupidi, se si trattava di un’ignoranza tutta propria.

da Donne
di Charles Bukowski
(Guanda, 1999)