La vecchiaia

«Poi ognuno la pensa come vuole, faccio per dire, ma per me tu sbagli». «Claudia, sta’ buonina, non entriamo adesso in questi discorsi, che mi vien fastidio». «No, siccome l’hai detto, che vuoi vivere fino alla vecchiaia, non lo vedi tuo babbo come si è ridotto?». «Come si è ridotto, Claudia…». «Sono andata lì, non mi riconosce neanche più, chiede alla tua mamma, “Ma chi è quella bella donna?” “La Claudia!” Chi vuoi che sia. Poi mi strizza l’occhio e allunga le mani». «Non è detto che io diventi come mio babbo». «Che discorsi, ma sarà pur meglio morire quando ancora stai bene, senza malattie, così si lascia un bel ricordo invece che tirare a campare sulle spalle degli altri». «Claudia, le spalle degli altri, è la vecchiaia». «È una schifezza, io non la voglio la vecchiaia, tu sì, l’hai detto!». «Io ho detto che non voglio morire, che è diverso. Lo posso dire, che non voglio morire, o non lo posso neanche dire?». «Puoi dir quello che vuoi, ognuno la vede a modo suo, ma c’è la vecchiaia in mezzo, non si scappa da lì». «Sta’ buonina, Claudia, che dopo la vecchiaia si ferma, a un certo punto». «Va là, me lo dirai tra dieci anni se si ferma». «Ma quando te lo dico, che vuoi morire prima te?». «Allora muori prima te, fai presto, che dopo te lo vengo a dire io».