Lettera di un cittadino indignato

in foto lo scrittore William S. Burroughs

Gentile Sindaco,
è la prima volta che Vi scrivo. È perché c’è una, a Santarcangelo, che io da quando la conosco, dai tempi delle scuole, ha sempre avuto un moroso. Ormai se la son passata tutti, sta un anno con uno, poi due anni con un altro, poi ritorna col primo, poi va col suo amico, poi va a lavorare in un posto e diventa morosa del capo, poi lascia il capo per il dipendente, poi c’è il cugino del dipendente, che ha un fratello più piccolo che è amico di quell’altro, e si prende anche lui. E io non capisco perché ci cascan tutti, che adesso ce n’è cascato uno che, so chi è, insomma, lo conosco, non l’avrei mai detto, ma anche lui? A quanto pare sì, anche lui, adesso è il suo turno, fino all’altro ieri era impensabile…
Che io, non voglio dire, ma mi preoccupo anche, certe volte, penso, ma se tra tre anni, quattro anni, mettiamo che cambia un po’ l’aria, si mischiano le cose, che è ormai è tutto liquido, qui, e se mi prende a me? Io le sto lontano, guai, quando la vedo cambio strada, guardo il cellulare, mi metto dietro le colonne, aspetto che passi, a occhi chiusi, che non la voglio neanche sfiorare una così. Cammina con un piglio, passeggia sull’acqua, sembra, e poi è tutta bugiarda quando parla, fa dei discorsi che non si possono sentire; è uguale a un’amica di mia mamma, che la mia mamma mi diceva sempre, quand’ero piccolo, guarda quella com’è bugiarda, ne dice una dietro l’altra, ecco, lei è fatta uguale, si vede proprio, non mi sbaglio, infatti ci cascan tutti, è perché ti frega, ti tira dentro che è un attimo con le stronzate che dice, e sei in trappola. Dopo non si scappa, da quelle trappole lì, t’intorta, e per un anno, due massimo, ti tiene buono, t’accarezza con le sue faccine dolci, i suoi trucchi da bugiarda, poi tanto quando si stufa ne trova un altro. C’è sempre un altro, lì, pronto, che sembra che la aspettino.
Io proprio non capisco come sia possibile. E mi tocca star attento, è questo il peggio, non son tranquillo, è mai possibile che mi debba guardar intorno, nel mio paese, ho paura, mi viene il nervoso solo a pensare che esiste, quella là, che è sempre dappertutto coi suoi intrallazzi… Invece che pensare a quella che vorrei io, quella ragazza, che non la vedo mai, che mi fa titubare, perché poi mi fisso, la sogno di notte e ci penso troppo, mi mette una malinconia, che dopo sbaglio tutto, no, mi tocca pensare a girar da largo a questa qui.
Così non posso campare, o fate qualcosa Voi, Sindaco, che non è giusto per un cittadino, io Vi ho anche votato, oppure mi chiudo in casa e non esco più!