Meno doloroso
Quelle mattine che esci dalla doccia e ti sei scordato l’accappatoio in camera, dopo ci si asciuga con un asciugamano piccolo a portata di mano, è meno doloroso di quanto sembra.
– Ma c’è proprio bisogno di dire tante parolacce?
Quelle mattine che esci dalla doccia e ti sei scordato l’accappatoio in camera, dopo ci si asciuga con un asciugamano piccolo a portata di mano, è meno doloroso di quanto sembra.
Per lei non impazzivo, però la conoscevo da anni. Una volta pensavo fosse molto intelligente, nella mia stupidità. Il motivo per cui lo pensavo era che ne sapeva un sacco di teatro, commedie, letteratura e roba così. Quando una persona sa un sacco di cose, ci metti un bel po’ a capire se è davvero stupida oppure no. Io ci ho messo anni, con la vecchia Sally. Credo che l’avrei scoperto molto prima, se solo non avessimo pomiciato tanto. Il mio grosso problema è che, quando faccio certe cose con una, penso sempre che sia molto intelligente.
da Il giovane Holden
di J. D. Salinger
(Einaudi, nuova traduzione di Matteo Colombo, 2014)
Una cosa che mi piace è rovesciarmi il sale su una mano e poi mangiarlo. Mi piace da sgarbati, mangiare il sale.
Sono andato a vedere Dumbo di Tim Burton, e mi sento di dire che per chi avesse bisogno di un po’ di pelle d’oca sulla schiena, pelle d’oca ripetuta, di quella che si rischia di venir giù a secchiate dagli occhi, può essere il film giusto. Una volta tanto. Volaaa Dumbo!
«Stai bene o male?», mi ha chiesto la Monica. «Te?», le ho chiesto io.
Vi capita mai di prendere in mano una mela, andar sotto il lavandino per lavarla e sentire di avere in mano un Plutone, o un Saturno, insomma, o un Giove, ci siamo capiti. Vi capita mai? A me sì.
Camminavo sul marciapiede, ero prossimo a un incrocio, ma mancavano ancora sei o sette metri. Una macchina ha svoltato, dentro c’era un uomo con la sua bambina, ha alzato una mano e si è scusato. Ma io non ero sulle strisce, ancora. Stavo camminando, ancora, verso le strisce, come ho detto mancavano sei o sette metri. Forse ho una faccia così disperata, ho pensato, che la gente si scusa con me per colpe non sue.
Ci sono dei giorni che anche il getto della doccia è troppo appuntito.
Ho pensato a tutte le cose meravigliose e tremende che sono capitate a me e a te e al resto di noi, alle guerre, ai venduti, ai partiti politici, alle vecchie auto arrugginite e ammaccate dagli sfasciacarrozze, tutto così triste alla fine a meno che non sia amore, a meno che tu non possa afferrare un pezzettino d’amore, che non vuol dire questo è mio ma vuol dire è bello, è bello, è bello, è bello, è bello…
da Taccuino di un allegro ubriacone
di Charles Bukowski
(Guanda, 2019)
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