Un lungo momento vuoto

Bastava che tutto nella loro vita fosse come un lungo momento vuoto, in regola, senza senso, senza attese, senza nessuna seccante storia da raccontare. Bastava riuscire a ficcare tutto, casa, moglie, lavoro, paesotto, country club, e anche se stessi, nel sacco dei momenti vuoti che nessuno ricorda mai. Diceva proprio così, Jack: “Lo ficchi nel sacco dei momenti vuoti che nessuno si ricorda, perché sono cose poco interessanti, sempre uguali, su cui non c’è niente da dire, ed è questa l’eternità.”

 

da Cinema naturale
di Gianni Celati
(Feltrinelli, 2001)

Uno dei deliri

Sono cose che succedono, quando c’è la voglia di scrivere qualcosa che in quel momento sembra assolutamente decisivo, sembra che la tua vita dipenda da quello, eccetera. È uno dei deliri che viene dall’essere soli, soli con la propria cosiddetta esperienza, che poi non si sa bene che cos’è.

 

da Cinema naturale
di Gianni Celati
(Feltrinelli, 2001)

Quelli

Quelli che si baciano per strada, in questo periodo, si baciano, poi magari si staccano, e si salutano, in un periodo così, cos’altro conta? È l’unica cosa che conta.

Non essere

IAN Come stai ora?
CATE (sorride).
IAN Sembravi morta.
CATE Più o meno è così.
IAN Non lo rifare, cazzo se mi sono spaventato.
CATE Non so che mi succede, parto. Posso star via un minuto o un mese magari, poi ritorno sempre dov’ero.
IAN È terribile.
CATE Non sono andata lontano.
IAN E se non tornavi più?
CATE Boh. Sarei rimasta lì.
IAN Non lo sopporto.
CATE Cosa?
IAN Morire. Non essere.

da Tutto il teatro
di Sarah Kane
(Einaudi, 2000)

Brillare sempre

E oggi, sono uscito dalla doccia, sono giorni che si parla di confini, bombe, indipendenza, oggi mi son scordato l’accappatoio, ero da solo, in casa, e sulle prime mi son maledetto, ma dopo, mentre andavo nudo, e bagnato, a prendere l’accappatoio in camera, son stato contento della mia indipendenza, che non la scambierei con niente, anche a costo che rimanga così, un’indipendenza un po’ misera, che la miseria brilla sempre, come si brilla quando si esce dalla doccia, bagnati, è freddo, e tocca correre in camera a prendere l’accappatoio. Brillare sempre.

Certi momenti

È arrivata una, stamattina, in Salaborsa, presente quando si vede, che qualcuno ti sorride da sotto la mascherina? Così. Il mondo diventa molto bello, certi momenti.

Mimose

Pensavo, oggi, ma esisteranno ancora dei cretini che regalano le mimose alle donne, proprio oggi, 8 marzo, nel giorno che si dovrebbero regalare proprio le mimose alle donne?
Evidentemente sì, esistono ancora, i cretini.

Piccola

Tengo premuto il tasto laterale del telefono. Il telefono si spegne.
«Che c’è, amore?»
«È bello parlare. Parlare davvero.»
«A volte non riesco a seguirti. Ma passa.»
«Posso dirti che ti amo senza che tu lo prenda come un vicolo cieco della comunicazione?»
«Puoi farlo.»
«Ti amo, piccola.»
Piccola sorride. Io guardo il telefono spento.

 

da Volevo essere Vincent Gallo
di Sergio Oricci
(Pidgin, 2021)

Si vede

Arrivo al Book Pride, sabato, una delle prime cose che mi ha detto la Chiara è stata: “Si vede, che sei sfracellato”. “Come, si vede?” le ho chiesto io. “Si vede” ha confermato lei.

Ce la faccio

Io adesso, ho capito, guarire da questo dolore sentimentale, sentimentale o no, un dolore è sempre un dolore, sarà lunga, e saranno ondate di merda, i prossimi periodi, l’ho capito, poi ieri notte ho sognato che un piccione gigante mi dava dietro, insomma, questa del piccione è la meno, però, sono ondate di merda già adesso, e: Avevam detto che ce la facevamo, dico sempre ai miei amici, Avevam detto che nel 2022 ce la facevamo, è vero che ce la facciamo, o non è vero? E loro rispondono: Sì che ce la facciamo.
Allora ce la faccio.