Una gran palla

Tutto il resto era un gran rottura, una gran palla. E non succedeva mai niente di interessante, niente. La gente era limitata e diffidente, tutta uguale. E io devo vivere con queste teste di cazzo per il resto della mia vita, pensavo. Dio mio, ce l’avevano tutti il buco del culo, e il sesso, e la bocca e le ascelle. Cacavano, chiacchieravano, ed erano tutti scemi come biglie. Le ragazze sembravano carine, da lontano, col sole che brillava nei vestiti, nei capelli. Ma bastava avvicinarsi e ascoltare l’anima che usciva dalla loro bocca, e veniva voglia di scavarsi un buco e seppellircisi dentro con una mitraglia. Di certo non sarei mai stato felice, non sarei mai riuscito a sposarmi, a fare dei figli. Cazzo, non riuscivo nemmeno a trovar lavoro come lavapiatti.

da Panino al prosciutto
di Charles Bukowski